Cala la notte sull'aspro terreno
ove si cela l'estesa dimora
mentre uno svelto e lucente baleno
rischiara il campo, come l'aurora.
La folla appare, lo stadio è pieno
com'una fiera che rugge e divora,
vessilli al vento, s'avverte il veleno
dell'acre fumo che i volti scolora.
Lesti i guerrieri che formano scie
fra tanti sforzi, poi l'umida sfera
dipinge l'aria d'assurde follie.
Il trillo fissa la regola vera,
genera e move le finte euforie
poi sempre volte all'umana bufera.
Tale affresco dell'era
mai sia stimato un'epica tenzone
ma un cammino che la vita dispone.