Giacciono
tra la fogna e il cielo
momentaneamente assente,
sospese
tra l'eternità della poesia inutile,
e il tanfo della degradazione
altrettanto inutile.
Chi potrebbe amarle
se non io,
col mio sguardo sbagliato
filtro deformante
agli occhi dei più?
Questo sono io:
foglia d'oro
sul bordo d'un cesso,
sogno indefinito e vago
che sogna se stesso.