Dal pleistocene mi scrive il mio amico
circa un quesito, mio, un po' impertinente,
che lui, di Adamo, di Eva e un Serpente
che li tentò, non sa proprio un bel fico!
E dice pur, dopo averlo già letto,
quel tomo antico che gli ho fatto avere,
che sol chi cogita col suo sedere
potrebbe credere a ciò che v'è scritto.
Dice che non dovrei prenderlo in giro
solo perché non ha smartphone e google
e che se proprio ho bisogno di bùbole
mi manda lui qualche vecchio papiro.
Tanto, fandonie e storie d'incesti
son sempre state e saranno di moda:
c'eran che l'uomo aveva la coda
e ci saranno anche quando avrà vesti.
Dice che pur Dostoevskij ha già scritto
facendo dire a quel suo Smerdjakòff
(ed in maniera tutt'altro che soft
visto che il servo bastardo era un guitto)
che nella genesi l'incongruenza
è tale che la vedrebbe un imbelle
visto che è stata la luminescenza
creata prima di sol, luna e stelle.
Sono rimasto piuttosto stupito
(che non sapevo sapesse di Fiodor)
quanto a quel libro, sì poco erudito,
gliel'ho mandato per battere il chiodo
finchè era caldo e verificare
al di là delle mie stesse credenze
se, andando oltre a ciò che a me pare,
per caso avesse, lui, testimonianze
di prima mano che un po' mi aiutassero
in questa disputa su anima e vita
e confermassero oppure smontassero
questa dottrina contorta e infinita.
Non te la prendere amico remoto
non ti volevo, no, prendere in giro
è che t'invidio quel tuo mondo vuoto
senza nemmeno una carta e una biro.