Certi giorni ti alzi imbronciata non hai tempo per parlare,
non hai tempo per ascoltare.
Altri mi regali un sorriso ed un caffè,
mentre mi perdo in te, basta poco
una bicicletta per venirti incontro.
Ti vedo sorridere all'alba sulla spiaggia,
sciogliere i capelli ed il cuore
di fronte ad un tramonto e poi col viso stanco
tornare a dormire, in periferia dove le case sono alte,
dove nei parcheggi si cerca ancora un fiore,
un campo da calcio per giocare, un bar ed una musica
che ci riporta indietro e poi inventarsi il tempo
un gioco a carte senza pretese e nelle strade
di quartiere diventar paese.
Un po' snob e raffinata ami i violini
e per le vie del Centro la sua musica abita Rossini.
Ogni posto ha la sua storia, il primo amore,
il primo bacio, le fughe in due con il motorino,
il posto della prima discoteca,
quella spiaggia che d'inverno pare un'anima in pena
e ogni estate diventa una sirena,
il porto che non va mai a dormire,
sono tatuaggi quei murales, e strade le tue vene,
arterie che conducono al tuo cuore.
Una piazza e un po' di musica per diventare festa,
ma non ti monti mai la testa, anche se parli tante lingue,
con accento pesarese, anche se hai conosciuto la vita,
senti che per te ogni volta è una salita, una sfida
arrampicarsi in cima alla Panoramica e una sfida
non lasciarsi andare, con te dentro l'immensità
del cielo che accarezza il mare.
Sole negli occhi, nebbia e qualche volta
prendi una pausa da lavorare ed allora ti vedo ricordare.
Ho inseguito sogni, volato insieme a loro,
cercato la felicità... destino o solo fortuna ritrovarsi qua...
Angoli di cuore, questa mia città.