Riverberi di luce
accecante negli occhi,
goccia che si spande...
veleno...
nell'agonia di quest'amore.
Hai visto la fiamma smorzarsi
il fremito del suo corpo
arrestarsi allo sguardo,
lacrime divenire frammento,
ghiaccio bruciante
sulle gote di rosa.
Interlocutore afono,
illusione, miraggio,
una sagoma di sabbia
sgretolata al crepuscolo,
l'amore senza radici
emette suoni
richiami assordanti
a chi non ha saputo udire.
Prosaica liturgia,
versi incontinenti
sulle labbra di chi ha assaporato
la clemenza del sentimento
giurando per sempre
ciò che mai ha mantenuto.
Gridi il suo nome,
alle spalle che i tuo occhi sfiorano,
hai sperato nel camuffare del tempo...
le tue rughe troppo accese,
per la sua pelle levigata.
Or diventa bestemmia
la tua voce di sasso,
rude il tuo sguardo
diventa ascia.
Sarà un boomerang
se non darai lei perdono,
ti colpirà al cuore
tormentandoti senza ritegno,
dimentica, per una volta annuisci
comprendendo la sua anima!