D'improvviso
ogni luce si spense.
Un forte nodo alla gola
attanagliò i miei pensieri.
Corro.
Scappo dalla pesante oscurità che mi opprime:
il dubbio.
Nessuna strada di fronte a me,
nessuna soluzione.
Sgrano gli occhi, ma non vedo nulla.
Forse non è il momento di vedere,
ma il cuore e il corpo tutto
bramano
un misero, flebile raggio di luce
come un pellegrino perduto da giorni in un arido deserto
morrebbe
per il solo sentire
la dolce e fresca carezza di una goccia sulle assetate labbra.
Il gesto dell'occhio che rende l'uomo
veggente o cieco
è inutile ormai...
È buio, solo buio.
Dovevo vedere e mi bendai.
Smisi di correre.
Il piede seguiva l'altro con un ritmo serenamente tranquillo.
Sono caduto, cado e cadrò, ma
cammino e non scappo,
poiché forse vedo...
non schiuse le palpebre, ma
congiunte le mani.