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Una voce dal cielo
Una voce dal cielo
Un UOMO dal terso cielo
d'amor
parlò.
Un UOMO
la via
tracciò
d'un probo cammin.
Lui solo... Lo Padre...
Nessuno!
Lui solo...
In una sestina
donò
il cielo e le stelle
il sole e la luna
la terra ed il mare
le piante e le bestie...
La vita.
L'umano.
I primi sorrisi.
... E l'essere prediletto
dal demone vinto
peccò.
Per essere...
Da le piante in fiore
scacciato
dal vivere quieto
dal vivere allegro.
Patì.
Nel male
l'amico trovò.
Rubò.
Ferì.
Rapì.
Uccise per il denaro...
(Malefico morbo,
contagio veemente
ne l'ora feroce).
Viziò.
Soltanto il potere
fiutò.
Soltanto il potere
scalò.
Da l'alto...
L'altrui non curò.
Ingordo...
D'allora consuma l'umano
l'esistere.
... E leva
al Cielo la mano
d'un vincere illuso,
d'un vincere breve,
d'un ridere vano,
d'un ridere stolto.
No.
Encomi futuri
non cerca.
Per le strade
sfoggiando
trapassa.
E ride,
e scherza.
E punge
chi tanto...
Ignoto il prestare
e ignaro l'amare!
Nel vivere
mammona
sacrifica
soltanto
per sé.
... E nega,
e toglie
e sempre
qualcosa...
Assente il donare
e morte il lodare!
<°>
Parlate, parlate
schiavetti
del perfido e del sicario
del cinico e del superbo...
Parlate, parlate voi
che dietro, il peccare
correte.
... Che amaro spargete!
La fama? La vostra fisima!
La sola dovizia? La vostra meta!
Pensate, pensate voi
che la dolce vita
credete
amica
e moccoli sconci
invano
tirate
su l'UOMO...
per una perduta tappa
ne la corsa
del credersi
de l'essere
de l'avere.
Pensate, pensate voi
Che il SUO Sublim
Decalogo, chiuso
Tenete.
Non una preghiera.
Non un sacrificio.
Deciso rifiuto!
<°>
Cotante cocenti lacrime
cadranno
innanzi
a l'UOMO...
Del prossimo vostro
nessuna pietade!
D'amor l'UOMO, parla.
L'udito prestate!
E ne la concordia... tutto vivrà.
Due Tavole lascia
lo sguardo gettate!
E stille chi soffre... non sgorgherà.
Pensate, pensate...
Eterno sarà!
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