Corriamo, corriamo verso dove non si sa
e poi arriva a lei a farci ricordare,
un mazzo di fiori un vaso resistente al sole e al gelo da portare.
Tutti nello stesso momento, formiche in coda ai semafori,
nelle strade e nel cimitero, scusi ho fretta... posso passare avantI?
Ma qui c'è posto gente ci stiamo tutti quanti.
Il due novembre torna tra la gente.
Danza la nebbia tra i fiori, la mia tomba è la più bella
e c'è sempre chi non ha nulla.
Mi fa pensare ad un anziano solo in ospedale
o ad un bambino dimenticato in un asilo.
Quanti giovani troppi quassù allora la morte non è giusta neanche lei.
Attimi di vita dietro ogni immagine da rispettare,
un sospiro il vento è diventato freddo colpisce il cuore,
mi aggiro con timore e rispetto di fronte
a quei volti che la morte ha fermato,
una signora vestita di nero che piange il passato.
Sono qui quando mi vorrai lo deciderai tu,
una sfida la nostra, una gara contro il vento,
eppure qualcosa ci sfugge, un battito d'ali,
l'immensità del firmamento,
qualcuno che si è smarrito,
un muro che il tempo ha scolorito,
cerchiamo qua dentro le nostre paure,
quello che non esiste qui ma tra la gente,
forse la morte è solo una nostra convinzione per sentirci vivi
al di là del niente.