L'alba si nasconde dietro nuvole di pioggia
che batte con violenza le tegole della casa
a tratti si ode uno scampanio ripetuto;
le pecore si scrollano la pioggia di dosso
il freddo che il vento ha ululato nella notte,
adesso l'acqua ha reclamato il suo possesso
avanza verso la valle lungo antiche strade
scava la terra e la trascina a valle.
La gente della casupola lascia i giacigli
diretti alla mammara, agli ovili;
il latte dovrà essere munto,
i pastori muovono i capezzoli con mani fredde,
mescolano latte e pioggia
tutto si fonde dentro quella scisca
il vapore soffiato dagli pastori sulle mani
il fumo dei rovi bruciati pi fari lu fruttu
quello della quadara sa di ricotta calda
capace di far dimenticare il freddo
le vesti di pelle bagnate, il vento
che in quella casa entra dal tetto
la nebbia scompare poi torna più fitta
quell'acqua che rumoreggia tra mille rivoli
adesso smorza appena lo scampanio delle greggi
i cavalli chinano il capo e aspettano pazienti
che cessi quel diluvio
che intristisce i cuori e li fa muti.
Ancora cala la notte
senza che il sole sia mai apparso
l'odore della terra ricopre ogni cosa.