novembre
per brulli campi s'aggira
grigio e muto,
su tombe da fiori adornate
a rimenbrar i defunti piange.
Piccoli trilli son
i canti degli uccelli,
lievi si perdono nel cupo vento
nunzio di precoci nevi.
Da candidi cristalli mattutini
inbrillantate, svettano nei giardini
le ultime rose, vedove di assolati giorni
più fragranza odorosa non hanno.
Argentea la nudità degli alberi
contrasta con l'oro e la porpora
delle perdute chiome accovacciate
ora ai loro piedi.
Novembre è all'apparenza triste mese...
Pur esso somigliando
ad una camera ardente
dove mesti si piange
la defunta estate,
sparge però semi
di speranza e fede
negli animi di chi crede
che la morte è solo un apparente sonno...
Presto sarà alba di Resurrezione,
al tocco amorevole del primaverile sole.