Ma che bella democrazia
quella d'un'Europa
che non è certo mia!
Perché è fatta da banchieri,
e inumani faccendieri,
da chi vuol salvar le banche
e non pensa alle palanche
del comune cittadino,
che risparmia pure il vino.
Senza utilità concreta,
ci hanno messi tutti a dieta!
Contro il nostro volere,
han ceduto potere:
una fetta di sovranità,
per un piatto che non ci va!
Han coniato una moneta nuova,
che l'Italia ormai disapprova,
perché più la fa soffrire
delle bistrattate lire!
Ribelliamoci ai padroni,
che ci han presi per coglioni!
Non son più gl'imprenditori,
ma i diabolici creatori
d'un sistema che tartassa,
per poter battere cassa,
senza svolger la matassa.
È l'erede l'italiano
di quel popolo romano
che diritto e civiltà
sparse nell'antichità;
di Leonardo ed Alighieri,
Michelangelo ed Alfieri;
dei bei fasti d'un passato
che qui non è più tornato.
Abbiam perso la memoria
della nostra antica gloria
e, con scarsa dignità,
siam entrati in società!
Però in essa chi guadagna
è soltanto l'Alemagna!
Così, tanti poveracci
resteranno con gli stracci.