Non v'è certezza alcuna
or ne son certo
sulle mie piaghe de sto catenaccio al collo
che in questa prigion man messo
e man buttato.
D'esser omo che brama la giustizia
ha da passar sotto a stè forche
che manco son dello nemico mio
ma dello suo padrone.
Vola pensiero
a quando fù battaglia
attorno a me sognator guerriero
stavan li fanti dello mio vessillo
no che si fosse tanti
ma quel che più contava
era d'esser dell'uno allo fianco
a fianco.
Haimè ! Quando sulla cima del crinale
apparve la turpe e scura truppa
ch'era schierata pronta alla pugna
contro la disfida nostra,
me ritrovai unico e solo
a vagar lo sguardo a destra e a manca
cercando più che con gli occhi
il core d'amici mia, lo sostenimento,
la ragione ed ora il tormento.
Fu solo un attimo ed anche il sole in cielo
s'oscurò, la pioggia delli dardi era si grande
che l'unico prode fedele cuore
sino alla Morte
mi fù levato da stè saette nere grandinateci addosso,
la bestia vera s'era salvata
l'amico che mai m'avrebbe abbandonato
morivami d'appresso alzando il capo
con gli occhi quasi chiusi
per dar allo fratello l'ultimo sguardo.
Or che tenuto son alla catena
a pane e at acqua e piaghe in dello corpo,
una soltanto la mi se infettata
l'amor per l'uomo
che ormai difetta.
Li giorni mia sono contati
e so che son finiti qua
se non sarà doman o questa sera
lo capo mio rotolerà nel cesto
ma l'Alma salirà su quel groppone.