Correndo, ridiamo
nell'eco dei giochi, torniamo
nel bosco in cui fosti fanciulla.
Di morbide frasche la culla
dei nostri primordi,
dei nostri sospiri.
Ricordi?
È scesa la nebbia,
fumosa cortina d'inganni.
Non farti impaurire
dal tempo dei dubbi,
dagli umidi affanni
che fanno fuggire;
ritorna!
La pioggia, tra i pini lontani,
la tiepida terra rimesta,
un'aria di festa
rivive nei giorni più strani;
son queste del cielo
le ignare conquiste.
Rimani.
Un canto di salubri gocce,
di candida speme,
punteggia la timida flora,
precipita quando sei triste;
il volto piangente,
il cuore fremente
ristora.
l'autore Alessandro ha riportato queste note sull'opera
Fortemente ispirata, soprattutto nell'ambito ritmico, a "La pioggia nel pineto" di dannunziana memoria.