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OPERAI DI FINE OTTOCENTO

Trafitti da un cielo usurpato
procediamo solidali verso un muro invalicabile,
sospinti dalla profondità del diritto di vita
combattiamo col silenzio rumori d’opificio,
trascinati da un astuto movimento
abbandoniamo le nostre violate menti.
Figli affamati, mogli assonnate, piedi astratti,
mani metamorfiche, dirigenti impazziti, padroni bastardi.
Dio del denaro, tiranno delle sciagurate anime,
disseta d’illusioni ignoranti uomini
confortati soltanto dal nirvana di Bacco.

 

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • Claudio il 03/05/2011 23:23
    poesia molto bella e tremendamente attuale, purtroppo dopo alterne fortune si sta tornando a modelli di vita simili a quelli ottocenteschi...
  • grazia savonelli il 18/02/2011 15:46
    poesia eclettica, veritiera. bravo grazia
  • Fabrizio D'Orazio il 16/03/2010 14:47
    "Figli affamati, mogli assonnate, piedi astratti,
    mani metamorfiche, dirigenti impazziti, padroni bastardi."
    perchè? ora è diverso? sembra di si ma è tristemente ancora cosi'

    complimentoni
  • Il Poeta Operaio il 08/04/2009 04:51
    una bellezza in veritas
  • Giuseppe De Paolis il 02/04/2008 08:30
    direi che poco è cambiato ad oggi... poesia bellissima nella sua verità
  • Vincenzo Capitanucci il 18/02/2008 16:22
    Splendida... al Dio denaro ci opponiamo... noi baccanti... con un nirvana dionisiaco..
    Grazie
    Vincenzo
  • simona mura il 30/11/2007 13:53
    inghiottiti da un destino assurdo
    che ci rende schiavi
    delle nostre stesse follie
    e dei nostri inutili bisogni..
    hai ragione!!!
  • augusto villa il 04/09/2007 15:00
    ... anche di fine novecento...
    Bella... Trafitti da un cielo usurpato... Molto bella anche la chiusa. Ciao!
  • mita non importa il 22/08/2007 23:50
    sono operaia e la tua poesia in un certo senso mi legge bene dentro... e mi fa piangere. cosa ne pensi della mia poesia "dov'è poesia?"
  • Catalina Tassara il 14/08/2007 14:11
    bella

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