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Tempus tantum nostrum est
Aleggia
sfiducia
nelle nostre
menti.
Fluttua
come
polline
primaverile
tra le nostre
misere
sicurezze.
Ed è proprio
di esse
che non vogliamo
privarci.
rassicurati
da strutture
fittizie
che plasmano
idoli
d'oro
e promettono
deprecabili
utopie,
scopriamo
compiacendoci
delle nostre
empietà
che
nulla
ci appartiene.
Alex de Large
2-7-07
00. 02
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0 recensioni:
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- Noto in questa poesia un po' di pessimismo. Comunque è molto profondo il concetto della vita intriso a volte di sogni irrealizzabili e di idee cui diamo
molta importanza, mentre invece ne dovremmo dare meno.
- Un commento così non sarebbe nemmeno degno di risposta. Ma rispondo alla domanda.
Lei, si pone su un piedistallo troppo alto, sentenziando ed ammonendo chi (come me)cerca solo di mettere per iscritto la propria emozione nel modo più amatoriale possibile. Io cerco solo di prendere le mie emozioni, nel momento in cui sono più limpide e chiare e le crocifiggo su un foglio o sulla tastiera di un pc, senza sentirmi rinchiuso in alcun canone metrico o di lunghezza.
Chiaro
il concetto?
spero
di sì.
Le auguro una buona giornata.
- Vorrei calcare il fatto, dopo tante speranze e utopie, che nulla ci appartiene
- La poesia di Stefano Capolongo colpisce per la complessità dei concetti e la riflessione che inevitabilmente suggerisce. Quel tanto di enigmatico che la distingue non danneggia la purezza del linguaggio e la perizia della forma.
- Verissimo, non capito bene gli utlimi versi ciao!
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