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La legge della giungla

S'aggira il cacciatore
che un tempo preda è stato;
lo sa, e non vuol tornare
ad essere braccato.

Segnato, ma sincero;
la vita sua è un cilicio
ché il simbolo del vero
richiede sacrificio.

Il despota è la fiera
dai denti più affilati,
spuntati con i resti
di pavidi e ingannati.

E dietro la superbia
del saggio sedicente
s'annida, sibilando,
il morso del serpente.

 

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4 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Anonimo il 16/12/2012 14:01
    Purtroppo, LA LEGGE DELLA GIUNGLA è spietata, proprio come ha sottolineato il collega di poesia Rocco Michele Lettini con la sua recensione. CHI, e lo scrivo in maiuscolo, ha "impostato" il sistema di vita che l'autore ha egregiamente descritto poeticamente, ne conosce le "filosofiche ragioni", se così si possono definire. Detto questo, ribadisco, più volte, che resta innegabile la tua bravura, caro Alessandro.
  • Rocco Michele LETTINI il 14/12/2012 19:58
    Legge spietata... Piacevole la scorrevolezza del verso in un rimato mirabilmente lasciato... IL MIO ELOGIO ALESSANDRO...
  • Don Pompeo Mongiello il 14/12/2012 13:52
    Non mi resta che associarmi al commento di Fabrizio Costa ed aggiungere che sei un poeta nato ed alzar lo pollice, che lui non ha fatto.

4 commenti:

  • Anonimo il 14/12/2012 15:55
    Una volta che era preda, ora diventa cacciaore e non vuole tornare cacciato...

    Bravo Alessandro!
  • Anonimo il 14/12/2012 15:29
    Come dire che lo schiavo di ieri diventa il padrone di domani, con tutti gli annessi e i connessi del caso.
    Bravissimo Alessandro!
  • Anonimo il 14/12/2012 12:41
    ottima, ben scritta e con rime raffinate
  • augusta il 14/12/2012 12:00
    bellissima la chiusa... bravo

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