S'aggira il cacciatore
che un tempo preda è stato;
lo sa, e non vuol tornare
ad essere braccato.
Segnato, ma sincero;
la vita sua è un cilicio
ché il simbolo del vero
richiede sacrificio.
Il despota è la fiera
dai denti più affilati,
spuntati con i resti
di pavidi e ingannati.
E dietro la superbia
del saggio sedicente
s'annida, sibilando,
il morso del serpente.