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La ficaia

Gli oci starnazzavano
nell'aia della mi nonna
nel caldo affannato d'agosto.
Cittina và al pozzo
piglia l'acqua
du' mizzine van bene.

Le stoppie irte
mi bucavano le piante
raspando i piedi
e torcevo le caviglie
odiando quel pozzo
così lontano
pensando a quel secchio
troppo pesante.

Le cicale fraseggiavano un inutile canto
nel caldo d'agosto
e l'unico gioco
nel riposo della nonna
era solo la fuga
fremente febbrile
sapendo il divieto
dell'uscir dall'uscio
... piano...
per andar alla ficaia.

Dio che dolce ricordo salire su
fra mille rosse formiche
che azzannavano gambe
abbuffandomi di quei
dolci
rossi spaccati frutti
grondanti gocce trasparenti di miele.

E quanti mal di pancia
curati con un cucchiaio d'olio.
Stà bona cittina
è solo mal di corpo
sò io la medicina
apri la bocca
e tutto è risolto.

Comunque ogni sera
al far del tramonto
il rosario era l'unica cosa vera
che benediva il giorno.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 17/12/2012 08:10
    Momenti di vita vissuta che mi riportano all'infanzia. Solo che a me davano fastidio le foglie, anche perché in campagna stavo sempre a torso nudo!
  • loretta margherita citarei il 17/12/2012 05:03
    apprezzata buon natale

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