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Frasche di granturco

Ricordo, tra i ricordi suoi più belli
mio padre un materasso foglie
di granturco al sol seccate ricordava
povere frasche da steli di pannocchie
privi nel campo lì lasciate in grezzo
telo poi imprigionate nudo su quello
sul povero letto dei suoi nonni
bambino ridendo gioioso vi saltava
quel crepitio il muoversi di quelle
dolce fruscio dai piedi scalzi mosso
quel profumo di campo abbandonato
mi ripeteva umido al ricordo l'occhio
strano per te forse per me vera felicità era.

 

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3 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 20/12/2012 08:04
    Ricordi ritornati ne la mia mente, senza rimpianti e remora alcuna... UN VERSEGGIO EMPITO DI PASSATO CHE OGGI TANTI IGNORANO... IL MIO ELOGIO GIUSEPPE...

3 commenti:

  • Anonimo il 20/12/2012 09:27
    Ricordo quello scricchiolio del materasso dei mie nonni... non avevano che poco mangiare ma pulizia, decoro ed onestà. Quando narro a mia figlia certe cose sgrana gli occhi incredula... ricordiamo agli altri fino a che si può di quando il poco poteva essere felicità. Grazie per averlo fatto tu in questi bei versi!
  • Ellebi il 19/12/2012 23:39
    Anch'io ho fatto in tempo a vederli quei materassi, e a parlare con i vecchi che li facevano, e dalle mie parti, nella Saccisica, nel Veneto profondo che negli anni 50 e 60 ancora era molto povero, la gente viveva nei "casoni" che erano misere abitazioni con i pavimenti in terra battuta e i tetti di paglia. Bella la tua rievocazione. Un saluto.
  • Alessandro il 19/12/2012 23:36
    Teneri ricordi agresti, dove i nonni lavoravano duro. Piaciuta

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