un grosso ramo
di ginepro
posto in vaso
accanto al focolare
sostituiva l'abete
che a Natale siam soliti
addobbare.
Fra le nere bacche profumate
alla vigilia della festa,
a notte inoltrata,
senza far rumore, lesta
la mano della mamma a riempire
i vuoti rami con caramelle, ciambelle
arance e mandarini,
cibi considerati sopraffini
assai costosi, poco venivan comperati.
Allora non c'era Babbo Natale,
ai bimbi si diceva
che era il Bambino Gesù i doni a portare
e ai piedi del vaso parchi
erano i regali da posare:
calze di lana, berretti e guantini
sferruzzati dalla mamma in segreto,
bamboline cucite con pezze avanzate,
trenini di legno
dal babbo intagliati...
E la santa mattina
prima della messa
era la festa dell'amore
con gli occhi dei bimbi a brillare
con milioni di baci e abbracci a fioccare.
Erano tempi dove la famiglia
era un immenso valore
come fosse un piccolo presepe
Natali di quando
la gente semplice e povera
ascoltava e seguiva
con umiltà la voce del cuore.