Aspra selvaggia Alicudi isola eoliana
nata da lotte aspre tra fuoco terra mare
nei lontani secoli passati l'offesa grave
di macchine motori d'asfalto strade viali
ancor oggi non patisce rigata solo
cuore arterie vene per l'uman consorzio
da ripidi sentieri ostiche dure mulattiere.
Così alle navi e barche dal mare
lì giunte e lì ferme ed ancorate
indifferente tu guardi, il basto vuoto,
fermo presso la marina mulo paziente
nell'attesa presto di riprendere l'ascesa
verso le alte lontane pendici del vulcano.
Duro questa sarà e di più il fardello
grave da portar lassù il passo attento
vigile lo sguardo, non già i profumi vari
non i colori tanti di assenzi bianchi gialle
ginestre eriche rossicce agavi in fiore
che quel sentier sfiorano, infida petraia,
sotto il cocente sole sollievo saran alla fatica sua.
Non so se un giorno ti faranno un monumento
qual ricordo nel tempo di te imperituro qui
dove oggi tu stai paziente al pal legato
unico motore che vita qui non muoia e ancor viva sia.