Mi son tolto le mutande verdi
e rimango sempre al verde
mi dà prurito il peperoncino rosso
e se lo sfrego o lo mangio,
no, non posso. Se mi casca il sale
sopratutto sul pavimento liscio
rischio poi di scivolare.
Guardo l'uomo in cima alle scale
ma attento al tombino, e ci passo da sotto,
che aperto se ci cado, poi ti fai male.
E arrivato al duemilatredici
cerco di programmare immemore, fino
al duemilaventicinque.
Passerà anche il venti febbraio
come è passato il calendario Maya
certo è che mi pare un percorso
come arrivar scalzo da qui all'Himalaya
questo continuar a viver rabbiosi
lividi in volto, se per fortuna non percossi
che ancora gli alieni se ne stanno buoni
ma i cattivi li conducono per i fossi.
C'è chi la chiama scaramanzia,
c'è chi non vende più mercanzia
c'è chi meditando ritrova la via
il rimedio non è in un'unica saggia profezia.
Ma la ricerca continua in noi stessi
per gli altri, far ritrovare un sorriso d'amore
in qualsiasi condizione,
che il passaggio è istantaneo
e l'istante è l'infinito.