Dopo aver chiuso coi salotti
di Mallarmé mi sono scaldata
col forno a legna, ma poi si sa,
ci si accontenta, e ho desiderato
cuore e fegato con cipolla,
un hamburger, un tulipano e
la gonna corta fino al ginocchio.
L'avrei detta sorella d'anima
più di Vittoria che mi è cugina,
ma lei, che desiderava la vita
stretta, malediceva la sua vecchiaia.
Se il treno non traballasse,
di sicuro le scriverei una prosa,
senza virgole e senza apostrofi,
come gli stornelli di Anagni vecchia.