S'adagia sul terreno una cascata
d'autunno, e le persone inquiete e ignare
s'affrettano su pista colorata.
S'intrecciano in beltà, del Sol consorti,
dorati fili dell'arborea chioma,
minuscoli ornamenti appena scorti.
Radiosa la più giovin fra le foglie
cadute; sa che anch'ella andrà dissolta,
ma sete di lamento mai la coglie.
Sua sorte sembra a molti cosa truce;
non sanno che, alfin libero, il suo spirto
in terra scorre e d'ogni ciel riluce.