Che Tu sia
colorando gestuali ore nelle stanze del tempo la purezza frontale di impensabili segni alati
il sogno perfetto di un rosso tronco di cielo
propenso albero di vita a lungo lignaggio lasciato a metà da ira funesta e sublime emozione
elargendo in doni di cuore azzurri rami sulle intramontabili arti dipinte dalle propaggini pellegrine del linguaggio
sì proprio Tu
proprio io
cupo frutto turchino dal capo chino
anche nel violento improprio naufragare malinconico dei nostri imperfetti sogni
innalza con gambe e braccia il volto del Tuo sorridente immortale io
essendo
nelle celate mani più profonde del Tuo corpo violetto
il letto solare d'una luce in fiamma d'incendio
un infinito Te stesso perpetuo nell'essere trama operante
scintilla di genti in lingua materna di stella
d'un cesareo taglio in oro di dita congiungente il filo del giorno nascente al telaio della notte in eternità d'Amore