Sbuccio arance
davanti alla finestra.
Gli angoli dei tetti
respirano.
Questo cielo su noi
da penetrare
in purezza,
le nostre pietre a terra.
La città
Il limite
Il confine
e oltre.
Sul frammento di infinito
resto sospesa
angelo in punta del suo alluce.
Chino lo sguardo
e vedo
le mie mani
dorate di arance.