Giunchi inquieti vibrano
ghermiti dal vento.
Perle di poggia scintillano tra i muschi,
rivoli d’acqua
ruscellano tra i sassi.
Silenziose viole sussurrano agli occhi un segreto:
l’incedere incalzante della primavera
Primule esplodono
tra il silenzio delle zolle
ancora assopite dall’ultimo gelo.
Nuova vita punteggia nel campo:
s’aprono danze di vorticose farfalle
e quadriglie laboriose d’api mai stanche
migrano avide di fiore in fiore.
S’acquatta tra la siepe ed il muro
un gatto in attesa che il gomitolo dei giorni
gli doni le prede ambite:
le falene d’estate
imbrigliate dalle reti di luce delle sere.
Si sospende un istante
il madrigale del vento:
è ora di costruire il nido tra i gelsi
per i passeri in amore
ed intanto rotolano i giorni
tra gli abeti e le giunchiglie
aggrovigliando il tempo della giovinezza,
incidendo favole e speranze dentro l’anima
No, la brezza che mi ghermirà domani
non le sottrarrà dallo scrigno del cuore
e non si smarriranno
né la fanciulla
né la bimba stupita.
Si celeranno nei germogli
per esplodere di colori sempre nuovi
anche in questa primavera.