E lacrime salate scendono
come diamanti grezzi
tagliano il viso
senza speranza.
Sono un gabbiano senza ali
cammino sulla neve che ricopre la spiaggia
senza ombre di ricordi, sciolti nell'autunno.
Color ocra sono i miei pensieri
nella sera che volge al termine.
Il cielo mi strugge
nel desiderio di un abbraccio,
che diventa fantasma.
Lo so che devo cancellare,
con la gomma del non ricordo,
il tuo viso che mi appare
come un acquerello dai colori pastellati.
Sei una parentesi inutile, da elidere.
Mia disperazione affondo nel mare del dolore e piango.
Il vino stordisce i pensieri, i desideri
che affondano nella marea che sale
e i miei piedi si bagnano
di schiuma d'amore
che accarezza
come le tue mani
da non dimenticare.
Sono un usignolo
che non sa più cantare,
chiuso nella gabbia dei ricordi
di te, di me, di noi
svaniti come bolla di sapone
soffiata dal vento dell'incomprensione.
Eravamo luce, arcobaleno
che si è fatto tempesta
dopo i tuoi no! mi dispiace!
E io ti penso,
come la prima volta che ti ho visto.