Nel cielo le nuvole viaggiano
ed io le guardo quasi incredulo,
immaginando di volare e imitando il loro veloce
solcar di cielo.
Dal limpido vetro della finestra che s'affaccia al cortile,
osservo il nascere del nuovo giorno,
mentre il capriccioso sole gioca a nascondino
dietro al canneto di bambù.
Esso veglia tremolante ogni alito del maestrale,
forse sta ad indicare che sono ancora
dì d'inverno.
Un latrato dei guardiani avverte il passaggio,
sino allo scomparire del povero carro.
Trasportato dal vecchio mulo
che già dalle prime albe,
s'incammina sulla mulattiera erosa
da acque,
per i tanti temporali
degli scorsi dì.
È il vecchio carrettiere Tonio
che per campare,
va ad estirpare i secchi legni
tra le viti
che popolano i bricchi dei dintorni.
Piange la nuova nata
tra i seni della madre
che non sta mai ferma,
perché indaffarata
ha anche d'accudir
la prima nata.
Non tremano più le canne
e il sole sempre più alto
toglie l'ombre da ogni cosa
sino a farmi capire
che già ora d'uscir di casa.