Scorri sinuoso gorgogliando
insinuandoti nel cuore del paese
tre fronde ombrose e prati in fiore.
Il tuo letto custodisce fiabe sbiadite
sussurrate di bocca in bocca;
giochi proibiti da madri ansiose
che temevano il tuo fluire,
segreti mai svelati
tra le zolle eterne dei ricordi.
Le corse d’infanzia portavano ad intrecciare
le lunghe liane
d’un salice vibrante al vento
che accarezzavano le tue acque
ed a cercare tra le tue sponde
primule luminose di primavere esplose
sotto un cielo turchino.
Quanti fragili castelli di canne
quante battaglie di fantastici indiani
hanno visto le tue acque
ed immaginari armenti
con cui combattere nemici di vento.
Quanti amori sono nati nelle sere
dopo tramonti silenziosi.
La luna tingeva d’argento
i voli di stupore,
sguardi ammaliati
mani unite per la vita
o per soltanto una sera.
Il gorgoglio diveniva ansito
diveniva impeto di gioventù
consunta tra le tue sponde
Lontano da te le rughe del mondo
il rimpianto d’un passato sbiadito
che sento di possedere
perché tu
torrente di paese
mi scorri come il sangue nelle vene.