Alle persone buone,
fragranti, uscite tremanti dai loro forni
in bocca al fresco mattino,
perché come pane le vedo e possono essere,
sane e fumanti,
tozzo dopo tozzo sul loro cammino a chiazze
da pozze obbligate incontri di fango,
e così io rimango in tristezze e fattezze,
freddo denso e penso al senso
di quanto il buono troppo spesso
finisca lesso senza scampo dal dono del lampo
ed il male paradosso
sbrani sempre all'osso,
gradasso in lungo e in largo
cenere in rabbia nera al vento mi spargo.