Largo paradisi egocentrici
nel fitto dei boschi dormienti
sono placcate svolte di vita
promiscue a lembi di sonni...
Sono sfiorite le increduli mani
corrose da tatti selvatici...
e rimesse riposano placide
in posti immaginati vellei...
Il cuore gettato in letargo
batte lento il suo tempo...
lasciando solo il mio corpo
nella cruda realtà
E l'animo, che non segue la strada,
incamminato verso nuovi albori...
stronca la sua unione
e lascia il mio essere agli errori...