Un quarto alle tre.
Il lampo profeta del tempo
segna l'ora nera di un suicidio...
Il bicchiere trema ancora,
la mia fragile mano ancora vede i tuoi ricordi:
quanti vuoti abbracci alle tende,
pensando di stringermi a te.
Dieci alle tre.
Il veleno allieta ancora il mio destino;
soffocando la vita in un sorso,
attendo il rintocco letale.
In quiete ascolto le danzanti ceneri:
questa foto è il ricordo più bello,
questo fuoco ora è quello che ho.
Cinque alle tre.
Le mie tracce di vita stroncate;
le emozioni corrose, e i ricordi sbiaditi
da un veleno che uccide anche me.
Qualcuno mi trovi un motivo per vivere!
Qualcuno restituisca un'anima
A questo corpo acido!
Il muto appello si spegne,
riecheggia informe,
si infrange sulle sorde mura
del mondo.
Tre. Ultimo colpo.
La tua foto ben stretta nel pugno,
vuoto il bicchiere, vuota la vita.