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Tempesta
Avanzano minacciosi
bruni nembi viola
di tempeste antiche,
da un brontolio cupo
accompagnate.
Guardo,
tra queste sbarre
che di galera solo idea,
il punto lontano
della mia fuga.
Mentre il tarlo
rosica senza posa
il mio bruno utero,
violaceo e minaccioso,
che brontola cupo.
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3 recensioni:
- Grazie amici. questa poesia è nata, come la maggior parte, in cucina ahahah, tra una cipolla e una patata, osservando il cielo all'orizzonte che si preparava per scatenare l'inferno di lampi e scrosci d'acqua. Il cielo, quando le nuvole si accapigliano e si pigiano l'una sull'altra diventando sempre più scure, ci invita a riflettere su tutte le nostre insidie, i nostri dubbi, le nostre annose sconfitte, sempre uguali, perchè noi rimaniamo uguali, immoti elementi di natura. Ciao e grazie infinite
- Rocco caro e io che non ti commento mai sono indegna della tua attenzione. Grazie un saluto affettuoso
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