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Sul binario

(Dedicata a chi si è ucciso)

Così mi ritrovo qui
Nella notte dei lampioni accesi sulle strade
il vento sfiora gemendo ringhiere
ma non è un arrivo ora
dall’alto di un balcone sospeso verso il cielo
mentre la città ancora dorme nei letti
ed i tetti si parlano nel buio

nessuno mi ha saputo mai fermare
scappando come le giornate calde d’agosto
sul binario che costeggia brillando il mare
verso le ragazze nude e le risate
verso l’eterno di un Amore
e la Verità
verso l’idea di me che non c’è più stata

ora sento soltanto il rumore di un treno
forse perché cammino nella solitudine
a piedi scalzi nell’erba piangendo

forse perché ho freddo ed ho paura
anche se so che tu non mi vorrai
anche se so che stretti in un sogno
da qualche parte si Amano i bambini

quanto silenzio si posa sulla pietra
un attimo prima che ricapiti il giorno

pochi secondi dal bacio di un risveglio

chissà dove

magari a casa.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 04/11/2009 10:24
    Molto bella l'immagine delle ringhiere che gemono al vento. Dei versi forti come la forte esigenza espressiva. Non dirò che sei stato bravo: mi hanno detto che porta mortificazione. Quindi, dico solo grazie.
  • Ivan il 11/11/2007 21:31
    La solitudine é una delle mie compagne preferite, versi delicati e forti al tempo stesso, non ti conoscevo. È un piacere...
  • Michela Cinti il 15/09/2007 14:00
    il viaggio è sempre stato il simbolo della vita per me, complimenti!
  • Angela Maria Tiberi il 12/08/2007 12:21
    Esprimi molta sensibilità in questa tua sentita solitudine.
    Sappi, nessuno su questo mondo è solo. Cerca troverai qualcuno che ti sa amare. Angela

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