Freddo nel binario
bianco di calce
il vociare della gente
è uno spicchio di mondo
nord sud in ogni direzione
il volo dell'angelo che porta all'inferno.
Freddo nel binario
bianco di calce
polvere d'ossa e mozziconi dimenticati
sulla via del mondo
e dietro allo specchio
laggiù nel fondo un'ombra ghigna e deride.
Freddo nel binario
bianco di calce
e secco salnitro
sputato dal muro del pianto
preghiere inascoltate da dio
e solchi e ferite aperte
su cuori nudi senza bianca espiazione.
Freddo nel binario
bianco di calce
e il condor passeggia su viottoli di pietra
calpestati da folle morenti
vacche sacrificali immolate al dio del silenzio
rullio borbottio e sfida
negli occhi arrossati in cerca di carcasse nella notte
nel buio e nel vuoto freddo senza fine.
Freddo nel binario
bianco di calce e nell'assalto ultimo
al ventre d'eva si alza la cresta
impenitente con falsi sorrise e gocciolio
falsa misericordi scivola da un tacco rosso
rosso del falso peccato
magnetica calamita per piccioni viaggiatori
danzanti e spennati d'amore e desiderio.
Freddo nel binario
bianco di calce
dove zampe tremano in adorazione
ritmo sincopato di gemme e coriandoli
estasi lontana dal nero brillantissimo
con i piedi per terra a mendicare l'illuminazione
lungo la via d'oro di un falso redentore
piange la folla idraulica alla morte
della vibrazione
cori di satrapi ubriachi annunciano un'alba
spogliata del sorgere del sole.