La pioggia cade e il piede affonda, nel mezzo al fango
é la tua tomba, pure il tempo é si impietoso lui bagna
inzuppa il tuo riposo:ancor più male ci fa provare nel
mezzo al fango doverti lasciare:appena ieri ci siam parlati
i nostri pensieri ancor prostrati verso la terra ancor girati.
Ti penso ieri ti vedo oggi, credo la mente mia vacillare
é cosa tremenda d'accettare, confusa le mente serrato
il cuore credi di non resistere a si dolore.
Nella mia mente é un fuorviare tanti pensieri la vanno
ad offuscare, sono essi brutti e si cruenti, sono si neri
e si tremendi, la stessa morte credi provare, il corpo
tutto senti gelare, la morte pure non può far si male.
Mentre la cassa sta giù a calare, vorrei gridare, vorrei
fermare a lui che la fune sta su a tirare e giù la cassa
abbandonare.
Era che il corpo é li posato alla terra é lui tornato alla
madre terra a riposare, nella ghiaccia terra la nuda terra
é li del corpo il suo finire é li che il corpo andrà
a marcire. Verso la terra ancor prostrati io vedo terra e
penso alla terra all'ingorda terra, che ad uno ad uno
ci va a ghermire nelle sue spire ci fa finire, non serve
dire né ribellare ogni potenza lei sa annientare ogni
grandezza lei sa abbassare: è verità non puoi mentire é
realtà devi accettare tu fango eri fango vai a tornare
Prenditi il corpo resti a marcire é cosa tua non può
servire solo lo spirito può bastare, certo che lui qui
non vuol stare, ora per mano ci prenderemo, questo triste
posto noi lasceremo ancor bambini ritorneremo i bei
tempi rievocheremo, dal paesino noi inizieremo, ci vide
nascere ci vide crescere ci vide piccini ci vide vivaci
e birichini son tempi belli da ricordare da dove interrotti
ricominciare e si di strada né abbiam da fare e tante
cose da ricordare davanti al ceppo che sta a bruciare.