Stranezza di certo nova alla mia ragion dell'essere
in sto tempo silente m'accorgo che il fare le solite cose
m'appaion stranite e un po più lontane
come se fossi da dietro no vetro
a rimirar sto omo che movesi avanti e idietro
a far le cose con fatica
manco fosse allo servizio d'uno padrone.
Lo vedo stanco e certo non sorride anzi
guerda spesso lo cielo si ha dir lamento de sta vita.
Attraverso sta specie de lente tutto posso veder
sentire niente, ma quel son io di certo
e non l'è in agio proprio per niente.
Io che pensavo d'esser almeno libero
nel pensare, mi toccherà rompere sto vetro e dirgli ast'omo stai quieto!