Destino ti s'asconde, vita mia,
sí tanto ch'ogni passo par più greve.
Rimpiangi esasperata fantasia,
attendi il nulla che tutto ti deve,
ché forse anima nostra fu un titano
incarcerato in queste frali spoglie,
e sol nei sogni scruta più lontano;
notturno fiore adorna chi lo coglie.
Se il sonno è voce d'intimo calvario
o del ricordo, all'uomo saprà dire
qual fu l'inizio, chi è il nostro avversario.
Orrore, se arrivassimo a carpire
di nostra specie il nesso sanguinario
che di fraterna mano ha da perire.