Inno cinguetto intro le schiare mura
Lecito vincolo, affettuoso eterno.
Cinta l'appaga vampa d'orbo amore,
Insito zucchero a lo cor accolto,
Edito saggio d'un calore sparso,
Libero giubilo... squisito allegro,
Ospito coccole... nutriti abbracci!
Intimi petali, lo flòreo cubo
Numera, offrenno aromi, d'alme affette.
Unico regna, sommo, insonne affiato
Nobile filare d'antico saldo,
A lo sfavillo spazio, umor cortese.
Scapola mai l'ora sarà? Non odo
Taciti opposti e crucci non rifugio.
Angelo è nato a foraggiar mè solo
Nettare celeste, cavial adoro.
Zelo moroso ancor, sì sempre, io pianto:
Acini prosperi nel dì mio vivo!