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Ne l'ebbro

Ma che strano
stasera,
lo soffiar der vento
sor se sente,
pur vino
a cannella
bevuto,
nun barcollo
de qua e de là,
eppuro
me pare de vedè
er Cristo
che me chiama
e me dice:
Nun te preoccupà Pompè,
vengo pure
pe' te!
Ma che vor di'?

 

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3 commenti     5 recensioni    

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5 recensioni:

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  • stella luce il 29/03/2013 07:21
    Molto sentita... davvero bella... Egli viene anche per me...
  • Una poesia che potrebbe esser anche una piccola prosa; se poi contiamo anche il fatto che viene scritta in romano, aumenta la credulità in questa direttiva.
    Mi è piaciuta molto!!
  • Anonimo il 28/03/2013 18:33
    A volte si percepiscono delle sensazioni come queste... non si sa il perchè, è un mistero...
    Comunque fa riflettere. Bella Don.
    Ancora Buona Pasqua!
  • Rocco Michele LETTINI il 28/03/2013 18:31
    CHE IL SIGNORE AMA "IN PRIMIS" CHI PECCA... PUR DI VEDERLO NE LA RETTA VIA... TRASMETTERE RIFLESSIONI DI VITA È IL TUO FORTE DON POMPÈ
  • loretta margherita citarei il 28/03/2013 18:28
    molto originale, intensa riflessione, buona pasqua

3 commenti:

  • salvo ragonesi il 05/04/2013 18:40
    nell'ebbrezza si fanno tante riflessuoni. molto bella salvo
  • laila il 03/04/2013 14:07
    È stato un attimo che la morte si e' avvicinata per ricordarti che morire si deve prima o poi ma... sperimo poi. Mi piace
  • Nicola Lo Conte il 30/03/2013 13:58
    Spiritosa... pur in un'atmosfera di sacralità
    "vengo pure
    pe' te!
    Ma che vor di'?"
    Piaciuta

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