E adesso chiamale parole.
Chiama un semplice nome e aspetta che le note risuonino nell'aria circostante,
qualcuno le ha sentite?
Chi sente non sempre ascolta.
Ho chiamato il vento,
a spazzare via le vecchie zampe
che continuano a camminare dietro di me,
che spostano la polvere e creano valanghe.
Io non sono più.
Ho aspettato che l'inverno più lungo passasse
e portasse via con se la pioggia ma,
la pioggia non c'è mai stata..
.. dunque.. cosa sto aspettando?
É scesa la neve
bianca come i camici di quei dottori
come le tende della casa di Milano
come i denti di chi non ha mai fumato
come le lenzuola di un letto in alta montagna
come la felicità di essere dentro questo letto, per la prima volta,
dopo minuti, giorni, mesi di estraneità territoriale.
Non ho mai amato,
e non ho l'intelligenza del vostro cane perciò...
.. lasciatemi viaggiare.
E tutto questo fantasticare e il silenzio pulsante
che spinge ora il mio motore non è altro che il ritorno
di una muffa.