Nude anime, a milioni,
dal pianto prosciugate,
abbracciano le ortiche;
contemplano spaurite
le spudorate torri
di nera e infame reggia.
Cadaveri i mattoni
del muro; speme uccisa
marcisce nel fossato.
Spietate e folli risa
da dentro, e chi s'affaccia
ne viene contagiato.
Mai vuoto sarà il desco
di polvere. Al banchetto
lo scheletro troneggia
dai servi accompagnato;
consuma il ricco pasto
e l'onestà dileggia:
"Dei deboli è vergogna,
l'onore è una catena.
Con piatti di menzogna
la morte avrò ingannato".
Pan secco e vino guasto
in questa Ultima Cena.