Del maggio odoroso
è la rossa nota
di luogo in luogo
su prati incolti
o fra il verde grano
scampana la corolla
dal color clamante
ancor più del fuoco.
Tra le vampe
del sole trionfante
e estoso
sorretto dal sottile appoggio
dello stelo,
dispiega il suo flessuoso
capo setoso,
il moto assecondando
del caldo vento,
ruota la lucentezza
del fiammeggiante suo velo.
Nella fissa raggera
in seno immota
sta infitto il nero seme dell'oblio
che sonno ristoratore
offrì alla Dea Madre
stravolta dal filiale addio.
Meraviglioso agli occhi
veder come esso s'innalzi,
di rara bellezza, perfetto,
simbolo dell'orgoglio sopito,
fiore che va salvato e protetto
prima che la selvaggia urbanizzazione
ancor di più avanzi.