Suonai per te una melodia
di quel flauto, soffiando
lunghe note sgambettanti,
che lasciavo serpeggiare
lungo l'epidermide rosa.
Mentre la musica
s'espandeva giocosa,
un tripudio di fiati
ci avvolgeva,
perdendoci.
E dal basso ti guardavo,
gli occhi estatici
a quel raggio rapente
di quel sole irruente,
mentre perdevo i pensieri miei
tra queste selve cispose,
insistendo in quel suono
ch'era il nostro volano.