Mattino d'estate,
aria fresca e leggera.
Il silenzio è infranto da suoni distanti.
Un cane già desto,
ravviva la campagna,
dal lento risveglio.
Cammino, respirando...
ah! fanciullezza spensierata...
Odori vissuti,
glicine e lavanda,
e fili d'erba spruzzati di rugiada.
Verde e terra,
azzurro e cielo,
chi può dire la fine del loro viaggio?!
Casolari abbandonati,
che han conosciuto la nobile fatica dell'uomo,
ora han solo l'anima del passato.
Grida di bimbi nell'aia,
salutan il ritorno del contadino stanco,
che ripone l'attrezzo all'ombra della dimora,
e il cappello al chiodo,
l'ultimo gesto quotidiano.
Passato e ricordi,
innocenza perduta,
l'alba del domani,
e il tramonto della vita,
sogni infranti o avverati,
chi può dire se il mio cuore avrà ancora rimpianti?!