Tu
Idra
che doni in pasto i miei due corpi ad ogni atomo d'ossigeno
entra
nel solco delle mie carni
con la punta di una fredda umidità invernale
poni
la Tua bocca orecchiabile sulla polpa altoparlante del mio cuore
spezza
i dischi delle mie vertebre fino all'osso sacro
mi duole il midollo
di un eterno blues
sono stanco di vedere tenebre di sangue
sui viali del cotone
divora
quell'istante
-abbassa l'abat-jour della mia voce non risplendo di note
da quella notte
in cui persi la memoria della nostra canzone -
trapelando musica dai Tuoi occhi infuocati