Ti ho sempre condannata
per quella tua voglia d'ospedale,
perché ne ho ricevuto tanto male,
forse la tua semplicità d'orrore
non te lo fece neppur pensare.
Dire d'averti amato, è falso,
ma ti ho creata
tra le nubi del cielo,
in accessi di devozione.
Ti ho costruita ex novo
e a mio padre l'ho affiancata
e con me si è sdraiata,
come una protezione inventata.
Sei sempre stata
quell'ombra funesta
che, sotto mentite spoglia,
ancor mi desta.