Come svegliarsi da un sogno verde scuro,
un sogno di acqua, agitato e violento,
un sogno senza celebrazioni,
un sogno dove il fiume non incontra il mare
perso nella sabbia inesorabile,
come un pozzo di lacrime sulla guancia di un cieco
e il risveglio è un dolore che annega nel sonno.
Lì dove iniziano tutte le cerimonie di consolazione
ciascuna delle speranze è in via preliminare,
privo di una struttura di destinazione
ho aperto la mano solo per ottenere una ferita.
Capisco il vento,
lo vedo come un bambino con una responsabilità troppo grande.
Credo che dovrò chinare la testa
e andare avanti, dimenticando tutta la memoria iniziale,
sono cose che succedono,
dolori reumatici della vita,
si trova un momento
per pulire gli occhiali con un panno
e ci si chiede se ci sarà un seguito,
un nuovo inizio
dove la mano sa cosa stringe il suo palmo,
dove l'abbraccio sa perché e quando chiudere il cerchio.
Sono così
una sorta di silenzio e nostalgia,
un battito troppo piccolo per essere notato,
una goccia d'acqua tra molte altre gocce,
un sogno di acqua verde scuro,
la risata di un cieco,
un pozzo di linfa indurita
sull'inaugurale memoria dell'oblio.