Fuor' d'ombrose pupille un vascello esce,
per solcare i profondi ghïacciai
ch'unquanco furon' percepiti; il vai
da litanie accompagnato cresce;
ed il ritorno amaro fia; ed or' mesce
l'altrove in versi acerbi ch'i' cantai,
ed amai un tempo (quello in cui sognai)
sì lontano; ed or' non mi rïesce
d'ancor' cantar' senza vaghezza in cuore;
né dell'accompagnar' con lo mio sguardo;
né dello rimembrar' ore sommerse.
Dimenticar' io vo' quest'ombre perse,
volgendo altrove come fe' il codardo,
e tacitar' me subito il rumore.