Ancor cielo plubeo e freddo,
pioggia improvvisa, forte
che batte sul cuore,
trasformazione continua
e popolo italiano stremato
che si uccide disperato.
Quei pochi non capiscono
la sofferenza che regna,
e se la capiscono
i più sensibili vengon messi
vivi calunniati, o morti
fuori dai giochi.
Povera Italia, ancorata
ad un passato che ora
paga con gli interessi,
un popolo di persone generose
sfruttato come schiavi,
servo delle popolazioni del nord
e di tutte quelle che si affacciano
sui mari che ci circondano.
Per non parlar della Nato,
dei potentati russi e cinesi.
E le multinazionali.
E disoccupati incazzati
e ora senza voce scatenano
violenza come a liberare
una coscienza perduta,
abbrutita. Che la bellezza
và in rovina, e la colpa è anche mia,
chi non si muove in direzione
in contrasto di queste malefiche forze
è colpevole, e se ti muovi ti sparano.
È la storia della sottomissione continua
della legge del più forte, bruto, ignorante
nella sua saggezza insulza.
Della paura che continuano a inculcarci
preferisco spengere le notizie,
abbeverarmi con qualche libro,
e pensare a una nuova strategia.